martedì 21 luglio 2009

141 miliardi di dollari: uno sforzo gigantesco


Quattrocentomila scienziati ed esperti di ogni genere, ventimila aziende e università, 141 miliardi di dollari: uno sforzo gigantesco, che culminò con le parole di Neil Armstrong, nel momento in cui pose il piede sulla polvere lunare, «un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità». Erano le 22 e 56 del 20 luglio 1969 (le 4,56 del 21 in Italia). Armstrong, che ha sempre rifiutato il ruolo di star e ancor oggi, a 78 anni, vive ritirato senza concedere interviste, ammise qualche giorno più tardi che quella frase semplice ma efficace non se l’era preparata: «Mi venne spontanea - ha sempre sostenuto - quando vidi l’impronta del mio scarpone sulla polvere».Cinquecento milioni di persone nel mondo seguirono in diretta tv le mosse degli esploratori spaziali. Altre 500 milioni le seguirono alla radio. Fu un momento magico, che premiò il popolo di scienziati che per otto anni avevano lavorato a ritmo serratissimo al progetto Apollo. «Dovevamo dimostrare al mondo che la democrazia era un sistema di governo più efficiente e affidabile dei sistemi centralizzati come quello sovietico», racconta oggi il fisico Bill Borucki, uno degli esperti che per anni si applicarono a risolvere il problema di far rientrare gli astronauti senza che si disintegrassero in una bolla di fuoco all’impatto con l’atmosfera terrestre. - il messaggero

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