Sulla Terra milioni e milioni di persone sono incollati ai monitor delle Tv, nessuno vuole perdere l'appuntamento con il progresso. Da allora a oggi sono passati 45 anni, ma l'impronta impressa da Armstrong è ancora indelebile nella storia dell'umanità. Il viaggio verso la Luna è cominciato quattro giorni prima, il 16 luglio 1969, dalla base di lancio di Cape Canaveral, in Florida, quando il razzo Saturno V, alto 110 metri e pesante oltre. 2.000 tonnellate, lascia la rampa 39A del Kennedy Space Center. E inizia la straordinaria avventura. Dopo Armstrong, dal Lem 'Aquila' anche Aldrin scende sulla Luna.
Si guarda intorno e con la base Nasa commenta: «È una magnifica desolazione». Ora i due astronauti devono raccogliere campioni di roccia e scattare foto del nostro satellite. Per circa 2 ore e 30 non fanno altro. Il ritorno A Terra riportano più di 21 chili di pietre lunari. Raccontano che muoversi sulla Luna è più facile di quanto avevano immaginato. Sulla Luna lasciano una targa: «Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l'umanità». Per il resto dei loro giorni i tre astronauti americani sono degli eroi, non solo negli Stati Uniti e non solo per le insegne della Nasa. Il 26 agosto 2012 Neil Armstrong muore a 82 anni, a piangerlo, a ricordarlo è ogni media e ogni cittadino di ogni Paese. L'anniversario Oggi, a 45 anni da quell'evento, la Nasa celebra l'anniversario della conquista della Luna dedicando sul suo sito istituzionale pagine cariche di foto, filmati dell'epoca e messaggi degli astronauti che stanno vivendo sulla Stazione Spaziale Internazionale. Anche l'amministratore della Nasa, Charles Bolden ricorda in un messaggio video quello straordinario 20 luglio 1969. «A 45 anni dalla missione Apollo 11, voglio ricordare e ringraziare ancora una volta Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins per aver regalato un sogno agli Stati Uniti» dice Bolden. «So bene, nessuno dimenticherà quel giorno» aggiunge l'amministratore della Nasa.
In parte dal Messaggero
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